Blackwater di Michael McDowell

Ci sono storie che raggiungono un pubblico così vasto che non te lo sai spiegare.

Quando un libraio non intuisce in quale scaffale vada sistemato un libro non appena se lo trova in mano, di solito non è buon segno. Non perché non debba (voglia) prendersi il tempo per guardare la copertina, aprire il libro, leggere la quarta e magari anche la biografia dell’autore, ma perché la copertina potrebbe non essere azzeccata, o magari perché si tratta di un libro ibrido, che mischia generi diversi e dunque, senza nulla togliere alla qualità, più difficile da comunicare al lettore. E poi, però, esistono come sempre le eccezioni.

Immaginiamo il libraio. Consulta le anagrafiche, che riportano “narrativa horror e gotica”. Ma non è convinto, rilegge la quarta di copertina: qualcosa di gotico c’è in effetti, sì, ma sarà solo quello? Visto che horror e gotico stanno insieme, andrebbe messo lì. Ma qui c’è altro, c’è un’ambientazione che sa di storico, c’è una saga familiare, c’è la promessa di una pubblicazione seriale, c’è un formato piccolo che rischia di far perdere il libro in mezzo agli altri più grandi. E allora fa così, intanto lo mette in vetrina, bello com’è, e poi… alla cassa, posizione assolutamente privilegiata. Così vede le reazioni dei clienti. 

Ecco, tutti guardano. Si fermano sulla copertina, prendono in mano il libro, lo rigirano, chiedono “Cos’è?”

E via, Blackwater parte.

Questi sei volumetti, in formato tascabile, con il prezzo di un tascabile, sono usciti ogni due settimane tra gennaio e marzo 2023, seguendo la stessa formula seriale che aveva deciso l’autore Michael McDowell per le uscite negli Stati Uniti nel 1983. 

Sono un caso editoriale. Ma lo sono davvero.

Non solo hanno solo venduto tantissimo, ma hanno anche raggiunto un pubblico vastissimo, non solo in termini di numeri, ma in termini di varietà. Tanto per restare nelle etichette, chi legge tanto e chi legge poco, chi legge tutto ciò che di più letterario non si può e chi legge ciò che di più pop non si può, chi legge le saghe familiari e chi legge le storie con qualcosa di perturbante, chi si è lasciato (e a ragione) affascinare dalle copertine e chi dalla serialità, chi legge libri con le trame avvincenti e chi legge solo i libri senza trama ma che ogni tanto si concede quelli con la trama, chi voleva fare un bel regalo e anche chi voleva spendere poco, chi ama gli americani e chi ama le ambientazioni americane, chi ama le storie di inizio Novecento e pure chi non ama niente. 

L’editore italiano, Neri Pozza, ha mantenuto le copertine dell’edizione francese, Monsieur Toussaint Louverture. Disegnate dall’illustratore spagnolo Pedro Oyarbide, sono realizzate con una lavorazione particolare, che combina l’uso di una lamina dorata e della goffratura. Quando le prenderete in mano, guardatele bene, in ogni dettaglio, perché oltre a essere bellissime vi raccontano tutta la storia (o meglio la evocano).

I libri sono vivi, sono vive le storie, sono vivi i modi in cui vengono immaginati e realizzati, in cui arrivano o tornano sul mercato anni e anni dopo, sono vivi nel modo e con il ritmo in cui escono, ed è per questo che nulla, o quasi, è prevedibile. Almeno non così tanto. Perché quando una cosa viva come un libro incontra un’altra cosa viva come il pubblico, il risultato non si può mai sapere. 

E questa è un’ottima notizia.

Michael McDowell, Blackwater (La piena, La diga, La casa, La guerra, La fortuna, La pioggia), Neri Pozza Beat, 2023
Traduzione: Elena Cantoni
Edizione originale: Blackwater (The flood, The levee, The house, The war, The fortune, Rain), Avon Books, USA, 1983
Copertina: Pedro Oyarbide & Monsieur Toussaint Louverture

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