La trota ai tempi di Zorro di Michele Marziani

Ogni volta che leggi un romanzo di Michele Marziani, lo riconosci. 

È come quando un naso deve riconoscere un profumo a occhi chiusi. E questo lo riconosci ancora di più, perché Michele lo ha pubblicato per la prima volta nel 2006 per DeriveApprodi. Era il suo primo romanzo e la mano, continuando a scrivere, via via si è affinata e pulita. Qui è come aprire un Riserva: il profumo è ancora più intenso.

I personaggi di Michele li senti lì vicini a te, ti sembra di conoscerli, vuoi loro bene. Fin da subito. Sono veri, vivi, profondi, sentono un sacco di cose e tu le senti con loro. Stefano, che si presenta in terza persona nel primo capitolo, ha due crucci fin da bambino: alla fine della prima pagina già ti sta simpatico. Alla fine della seconda, ancora di più.

Nasce sul mare e, all’età di tredici anni, si trasferisce a Gozzano, in Piemonte. È lì, in questa cittadina in cui lui è il primo, come commenta piccato l’insegnante, a non fare religione, che diventerà grande, sullo sfondo dell’Italia degli anni di piombo e la sua famiglia in trasformazione.

Sono gli anni della Fiat 850, delle nazionali senza filtro e dei cinema a luci rosse; dei terroni, del Tg delle 8 e del “Corriere dei ragazzi”. Sono anche gli anni di Berlinguer, delle manifestazioni operaie e delle tante forme di protesta che si affollano nella mente di Stefano, fino a sovrapporre e confonderne i significati, fino a non capire più chi ha torto e chi ha ragione. 

La confusione si sparge a macchia d’olio anche su un altro piano, quello del rapporto tra la madre e il padre, che leggono ognuno a modo suo i comportamenti dell’altro, e il cui dialogo cessa di essere costruttivo nel momento in cui uno dei due sguardi inizia a deviare dalla strada maestra. E così, anche Stefano si confonde, come e più di prima.

Una macchina fotografica lo porta in mezzo ai fermenti politici, mentre la scoperta della pesca alla trota gli offre uno spazio nuovo, in cui trovare un suo modo e sentirsi più grande. Salvo poi diventare “l’ultimo luogo della mia infanzia”, quando ciò che sta succedendo nella sua famiglia non si può più nascondere. 

È qui che Stefano chiede che gli venga raccontato davvero ciò che sta succedendo, senza più bugie per proteggerlo. È grande ora, anzi lo diventa proprio lì, quando i filtri vengono tolti e anche lui inizierà a fare un po’ come gli adulti. Ora, però, sa perché.

Michele Marziani, La trota ai tempi di Zorro,
Bottega errante, 2023
Prima edizione: DeriveApprodi, 2006


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